Palestina, cambia la scena globale

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Il riconoscimento dello Stato di Palestina, per anni congelato nella palude della geopolitica, sta vivendo un’accelerazione. Francia, Regno Unito, Malta, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Finlandia, Portogallo e altri paesi hanno annunciato che prenderanno posizione formale entro settembre. Una mossa destinata a riscrivere gli equilibri e le relazioni internazionali.

La Francia rompe il fronte e guida il gruppo dei primi 14

Il primo colpo è arrivato da Parigi, dove Macron ha annunciato che la Francia si dice pronta a riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese. Ha seguito Starmer: “A settembre voteremo sì, se Israele non cambia rotta”

La replica del premier israeliano Benjamin Netanyahu è arrivata via social: “Starmer premia Hamas“. Anche Malta ha deciso: “Lo faremo all’Onu”

A rafforzare l’effetto domino è stata l’ufficializzazione maltese: il premier Robert Abela ha annunciato che “Malta riconoscerà lo Stato palestinese“. L’Australia si pone favorevole ad un sì. Nel mentre, oltre 150 Paesi già a favore: è isolata solo l’America di trump che chissà cosa farà.

Tra le voci più forti in Europa spicca quella della vicepresidente della Commissione Ue, la spagnola Teresa Ribera, che a radio Cadena Ser ha denunciato: “Le immagini della fame a Gaza ricordano Auschwitz e il ghetto di Varsavia“.

Il riconoscimento della Palestina non fermerà i bombardamenti ma rimane un fatto storico. Per la prima volta, le grandi democrazie occidentali stanno dicendo chiaramente che la legalità internazionale conta più delle convenienze geopolitiche.

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